REPORT SULLA NASCITA E SULLA VITA DEL
COMITATO E DELLA
RETE SE NON ORA QUANDO NAPOLI
Null'altro è la politica che cura di sè e del mondo. Le donne lo sanno. Qui matura la
consapevolezza del valore della portata e del taglio della differenza. (Caporossi)
Dopo il successo in città della manifestazione
del 13 proclamata dal gruppo promotore di Roma, fortemente partecipata e
condivisa da un vasto popolo di donne e uomini di età diverse e di varia estrazione politica e sociale, è
scattato in una popolazione stanca di
essere mortificata, un desiderio forte
di reagire e di essere visibile e protagonista con una gran voglia di
partecipare alle iniziative
territoriali.
Ci siamo ritrovate tante, diverse per età, ceto, esperienze unite dal desiderio di trasformare un ingiusto
modello di sviluppo che, in nome di uno
sfrenato liberismo e di un ottuso potere maschilista, emargina e sottostima le
donne, toglie la speranza di un futuro dignitoso alla
gioventù, riduce spazi di libertà di pensiero e di azione, svuota di
significato la democrazia, tende ad accrescere l’isolamento delle persone
per renderle più insicure e manovrabili. Non si è trattato
solo di esprimere indignazione contro le illegalità e le ingiustizie sociali , di
difendere dei diritti lesi, di fare volontariato contro le inadempienze delle istituzioni, affidando ad
altri il controllo politico e istituzionale delle scelte da operare : è emersa la consapevolezza di
assumere direttamente responsabilità
politica richiamando un riconoscimento rappresentativo dalla società intera
in autonomia ed indipendenza dai partiti,
insieme con donne singole, con associazioni,
con movimenti di base, con gli uomini “amici”.
A Napoli, dove la politica al femminile aveva esaurito
qualunque slancio e capacità di raccogliere fiducia e partecipazione, nonostante
si uscisse da un lungo governo
“di sinistra” alla Regione e al Comune, quella domenica, la presenza
sorprendente di decine di migliaia di donne (con gli uomini)
mostrava chiaramente il FORTE bisogno di riappropriarsi della città e
della politica al di fuori delle bandiere e dei partiti. Di avere voce e
protagonismo.
Di qui la decisione di alcune di noi di raccogliere quest’esigenza ricreando uno spazio di
aggregazione in città come luogo di discontinuità dal passato. Ci siamo
autoconvocate numerose volte in sedi
improvvisate (case, studi, associazioni, librerie, caffetterie) in tante,
diverse per età, ceto, esperienze, con l’intento di dare una forma organizzata
alla richiesta di una nuova maniera di attivare la politica al femminile con
cornici da ridefinire, con linguaggi da
trasformare, con strumenti innovativi.
Per contrastare la cultura della sopraffazione e del disprezzo verso le
donne abbiamo condiviso i temi Snoq a cui avevamo aderito: il Lavoro (posto in
alternativa al lavoro di cura e contro la
Precarietà del lavoro e nel lavoro), la Maternità come libera scelta, l’importanza della dignità della donna rispetto alla sua Immagine
e Rappresentazione, contro gli stereotipi veicolati dai media, una Rappresentanza politica e dirigenziale rispettosa della presenza
quantitativa delle donne e delle
competenze di genere.
Un comitato SNOQ a Napoli, in
sintonia con il gruppo promotore romano,
poteva giustamente sentirsi autorizzato ad occupare questo spazio d’intervento sociale.
Di qui i nostri incontri con esponenti del Comitato Promotore Nazionale
anche a Maggio in occasione dello spettacolo “Libere” al Sannazaro, dove avremmo
presentato la nostra RETE SNOQ Napoli reale e virtuale, che avevamo inaugurato su Facebook .
Nel frattempo la realtà locale ci richiamava a temi forti e simbolici per
la città: l’affare “rifiuti” in particolare vedeva le donne napoletane impegnate in
prima linea nel respingere le speculazioni, le lobby, la camorra affermando
nella lotta per la difesa democratica
del territorio e della salute la propria lotta di “liberazione” degli spazi di vivibilità necessari ad una
cittadinanza dignitosa. La pratica dei
presìdi cittadini con obbiettivi
concreti da raggiungere, andava evidenziando un esempio di metodologia
partecipativa dove veniva invertita la
logica e la finalità di scelte economiche e sociali istituzionali, nella consapevolezza del significato eversivo che queste azioni rappresentavano rispetto al
modello di sviluppo imposto dagli speculatori. Significativa la solidarietà
scattata da parte delle organizzazioni ambientaliste napoletane e nazionali, l’onda
d’indignazione espressa dalle tante donne di SNOQ, da Milano alla Sicilia, pronte
ad unirsi a noi contro il tentativo governativo di mortificare i napoletani ed
annullarne ogni progettualità futura.
Nel nuovo laboratorio cittadino, tra
l’altro, abbiamo partecipato a giugno con il nostro gazebo alle iniziative popolari
per i REFERENDUM contro la privatizzazione dell’acqua
pubblica, per la difesa della salute collettiva e la sperimentazione di energie alternative, condividendo nelle
piazze la speranza di una svolta nella gestione dell’amministrazione della
città centrata sulla valorizzazione
della qualità della vita delle persone. In
questa occasione abbiamo raccolto molte adesioni popolari e abbiamo riscontrato
un luogo di convergenza col neo eletto sindaco De Magistris. I risultati
positivi delle Elezioni Amministrative e
Referendarie, a cui come movimento abbiamo dato un contributo determinante,
ci hanno sostenuto nel credere che un processo di trasformazione
culturale e sociale della città e del paese fuori dai partiti fosse oramai in
atto.
Contemporaneamente sulla nostra rete virtuale si era rapidamente estesa la
partecipazione di tantissime donne che denunciavano storie di discriminazione,
di grave precarietà e contemporaneamente
desideri di vivibilità diversa nella città e in famiglia; negli incontri e sul
web si richiedeva soprattutto una chiara
autonomia di pensiero e nuove forme di comunicazione per la mobilitazione del Movimento anche sulle
problematiche territoriali.
Consolidate numerose adesioni sulla piattaforma e assimilati i documenti snoq nazionali, integrati con
linee di pensiero e di azioni locali, a fine maggio si è costituito il
Comitato Snoq Napoli, dal quale è
partita l’iniziativa di incontro pubblico presso la libreria Feltrinelli, dove tra più di 120 donne abbiamo presentato alla città insieme a Francesca Izzo del Comitato
Promotore Nazionale il Comitato
Se Non Ora Quando Napoli. Si era alla vigilia dell’incontro nazionale di
Siena, “ Verso un Paese per Donne” che è stato presentato alla città .
A Siena, oltre la presenza di una ventina di donne attive del Comitato, abbiamo
portato la volontà decisa di operare con
tutte le altre quel cambiamento radicale del paese, possibile solo attraverso
il riconoscimento di una presenza autorevole e riconosciuta delle donne nei
luoghi istituzionali e in quelli privati (non solo quantitativo), il
loro rispetto nella organizzazione del vivere quotidiano e nella rappresentazione mediatica. In
particolare il nostro documento indicava gli obbiettivi immediati da perseguire:
-sulla precarietà:estensione del
le tutele di retribuzione, di malattia, di maternità, di orario sul lavoro a
tutte le figure di lavoro atipico;
-sulla maternità: sviluppo del la conciliazione dei tempi di lavoro
utilizzando i fondi recuperati dall’aumento dell’età pensionabile per le donne;
estensione della tutela di maternità alla paternità, a carico della fiscalità generale e non delle aziende
-sui messaggi mediatici e pubblicitari riguardanti il corpo e l’immagine della donna:organizzazione di un osservatorio, di campagne di denuncia (IAP), di boicottaggio sui linguaggi offensivi o
stereotipati squalificanti il genere femminile
Dalla vivacissima assemblea aperta di Siena abbiamo raccolto la consegna: allargare la
rete, passare dal virtuale al reale, raccogliere e valorizzare in modo stabile
e organizzato le competenze delle Donne sul proprio territorio locale, dando
priorità all’ autonomia del movimento, all’inclusione ed alla trasversalità tra
tutte le donne .
In effetti la
rivoluzione comunicativa rappresentata dal web, da facebook aveva
innescato un meccanismo partecipativo
ed informativo estesissimo; la formazione di una rete libera che aveva
messo in contatto realtà diversissime fino a quel momento poco conosciute ed
isolate, una pluralità di situazioni e di livelli di consapevolezza . Tuttavia
non bastava la rete né la forza della
trasversalità per trasformare i bisogni
in coscienza politica collettiva e per avviare la costruzione di un progetto di
trasformazione del paese. La
TRASVERSALITA’ necessaria ed utile nel momento dell’
aggregazione sui bisogni e sui diritti può diventare un fattore frenante ed ambiguo
quando si punta alla rifondazione della visione del mondo, volendo incidere sui
valori dell’etica, sui meccanismi dell’organizzazione del lavoro, sulla vita.
Se è vero che la
crisi del nostro paese e delle donne in particolare ha una paternità nel modello
di potere economico e finanziario che ci governa e nel
sistema di valori maschilisti
imposti autoritariamente, per invertire la rotta bisogna che il movimento si trasformi in un soggetto
politico consapevole degli OBBIETTIVI strategici necessari al cambiamento e
delle ALLEANZE da costruire sul territorio
con quelle forze sociali e istituzionali impegnate in un condiviso progetto di vita.
A settembre ha preso corpo la scelta
di coordinare meglio i 400 e più contatti via mail, e altrettanti su
la nostra pagina FB, che avevamo tesaurizzato durante i nostri incontri di
maggio, giugno e luglio in diversi luoghi della città, e di inviare report periodici per informare e per condividere
iniziative del Movimento. Sono state
inviate schede di adesione/partecipazione per raccogliere competenze/capacità, interessi e
proposte per attivare interventi territoriali condivisi.
Il 6 settembre
si è decisa la partecipazione allo sciopero indetto dalla CGIL contro la
manovra del governo che condannava il
paese alla recessione economica ed al declino civile , ma con la specificità
delle nostre parole.
Si è programmato poi un periodo di approfondimento e di incontri centrato
sulla CEDAW Convenzione per
l’eliminazione delle
discriminazioni contro le donne e
sull’intreccio tra le tematiche proprie di SNOQ e i suoi obbiettivi. Ci siamo dunque
fatte promotrici di un’ Assemblea cittadina presso la Sala consiliare del
Comune con l’evento“Verso un Paese per Donne. New York chiama:
come risponde l’Italia ?” Presenti
numerose giornaliste, rappresentanti di centri antiviolenza, assessore e
consigliere/i del Comune, dirigenti delle ASL, di associazioni femminili
storiche della città e di sindacati, dopo le denunce sollevate dal Rapporto Ombra a New York, abbiamo
insieme rilevato le gravi ed estese condizioni discriminatorie vissute ancor
più dalle donne al sud, in Campania, aggravate dall’ ultima stangata del governo. Abbiamo
individuato gli ambiti nei quali
costruire un’agenda politica delle donne da condividere con le realtà
territoriali in movimento e con le istituzioni pubbliche sensibili, attivando
laboratori sui temi Snoq strettamente legati ai temi discriminanti denunciati
dalla CEDAW, suddividendo l’assemblea in 3 gruppi
di lavoro su: Immagine delle donne nei media e nella pubblicità; welfare,
lavoro e beni comuni; rappresentanza
e democrazia diretta .
A settembre ci siamo ritrovate in
piazza, donne delle istituzioni e dei movimenti per la manifestazione “il Welfare non è un lusso “, contro i tagli del governo al welfare ed ai
finanziamenti sociali, quale presupposto per la liberazione delle donne dagli
oneri familiari non retribuiti.
Con lo spirito di scrivere un’agenda politica di genere condivisa con le
donne incontrate abbiamo partecipato all’incontro nazionale romano di SNOQ del 2 ottobre, ritenendo di interpretare e riportare una modalità plurale e
condivisa di costruzione dal basso del nostro Comitato a Napoli. Ci sembrava
corretto richiedere un’iniziativa nazionale di SNOQ contro la politica economico-sociale
del governo;di aderire alla manifestazione del 15 ottobre, dove si sarebbe radunato un
vastissimo e variegato
movimento intergenerazionale,
composto da donne e uomini diversi, espressioni di specificità religiose, sindacali, istituzionali, civiche,
autonome, convergente nell’opposizione
alla PRECARIETA . ESSERCI con le nostre specificità e la nostra
“differenza” all’interno di una pluralità di soggetti, ci sembrava legittimasse
la svolta democratica agognata, verso un paese
a misura delle componenti sociali escluse o emarginate, delle donne e dei giovani in particolare.
La scelta della non adesione da parte del CP alla vigilia del 15 e
giustificata dalla necessità di salvaguardare l’autonomia e l’identità di SNOQ,
ci ha trovate in disaccordo. Si è aperto tra di noi e con il CP di Roma un
dissenso su metodi decisionali e sulle
opportunità politiche, sulle pratiche del consenso e sul rispetto delle
differenze. Un dibattito che si è
riacceso quando ci è stato comunicata la
decisione di una manifestazione nazionale il l’11 dicembre, in una fase di
incertezza istituzionale e politica, che rendeva ancora non chiaro se una
discontinuità si potesse realizzare nei confronti del governo uscente, non
secondariamente, in quale direzione il nuovo esecutivo andasse a definire le soluzioni economiche contro la crisi
finanziaria.
Nella indiscutibile autorevolezza ed
attendibilità formale, le nuove figure
dei tecnocrati si presentavano da subito come
l’espressione diretta della filosofia
dei mercati, delle manovre finanziarie e bancarie fondate sull’aumento iniquo degli oneri
fiscali, sulla riduzione dei margini di democrazia, sulla privatizzazione dei
beni comuni.
Al di là dei dissensi abbiamo
comunque organizzato un pullman e abbiamo partecipato a
Piazza del Popolo alla
manifestazione”MAI PIU CONTRO DI
NOI, MAI PIU SENZA
DI NOI” per testimoniare la nostra presenza accanto alle altre, per
ribadire il nostro no al pagamento punitivo di debiti mai contratti, no ad un
prolungamento dei tempi di pensione senza sconti, no ai
tagli al welfare, no alla discriminazione sul mercato del lavoro, no
alla flessibilità come anticamera della precarietà, no all’esclusione dai ruoli
politici e istituzionali dirigenziali delle donne.
Con questi contenuti abbiamo
organizzato subito dopo l’assemblea cittadina del 13 dicembre
alla “Città del Sole”, per riportare i temi di Roma e lì
in un interessante confronto con
donne di scienza e intellettuali, artiste, associazioni, istituzioni, movimenti
di singole e di organizzazioni femminili
abbiamo raccolto proposte e occasioni di collaborazione che hanno
rinforzato la partecipazione a tematiche comuni.
Molti di questi
momenti sono stati accompagnati da documenti, video, foto; alcuni sono su
Facebook altri sono conservati nella galleria-snoq-napoli. Man mano che
aumentava la mailing list sono state
inviate mail di informazione/invito e sono stati mantenuti vivi via mail
vari contatti/rapporti.
Successivamente è stata aperta su Fb la pagina ufficiale del Comitato Snoq napoli e e poi ancora il nostro BLOG SNOQNAPOLI in rete con tanti Comitati territoriali e reti di donne in rete.
Negli incontri con
le nuove amiche di cammino, emergeva sempre
più forte il messaggio di bisogno di discontinuità rispetto alle politiche dei
partiti e di disponi-bilità alla
partecipazione attiva con una modalità virata verso la concretezza degli interventi sul territorio e l’espansione
del Movimento.
Un ampio e significativo consenso abbiamo raccolto durante la preparazione
della giornata internazionale contro la
Violenza alle
donne, il 25 novembre, che ci ha visto protagoniste di svariate attività in città :
nelle scuole, dove si è iniziato un percorso di
informazione/sensibilizzazione sul tema della violenza di genere incontrando le ragazze e i ragazzi del Liceo
Vico per una mattinata con video,
letture, interventi, discussione; sul territorio, davanti alla Galleria
Umberto, dove si è effettuato un FLASH MOB con le ragazze del Liceo
Villari estremamente partecipato; all’interno
della sede municipale dove il
Consiglio comunale aveva indetto una
assemblea monotematica sulla violenza
alle donne; infine nella sede di Evaluna dove era stata montata la
Mostra fotografica sul Movimento Snoq della fotografa
del ns Comitato Eliana Esposito.
Successivamente il 26 gennaio, quando ci siamo ancora ritrovate in piazza per manifestare con tutta Italia
nello stesso momento con “ Mille e mille
fiaccole per Stefania ed Enza” il
nostro Basta! all’assassinio delle donne! Il nostro No! ad una VIOLENZA che non
ha colore, né passaporto, non è una emergenzama la radicalizzazione di un
conflitto in un contesto di crisi delle relazioni economiche, di frattura dei
sistemi di regolazione sociale e dei patti generazionali che rendono
intollerabili l’autonomia e la libertà della donna .E’ questo un terreno sul
quale andava e va urgentemente coltivata
un’iniziativa oltre che repressiva, preventiva,
formativa e culturale permanente, rivolta verso le donne e ancor più
verso gli uomini .Hanno aderito alla nostra iniziativa SNOQ Napoli, il Comitato Se Non Ora Quando Castellamare di
Stabia, l'associazione Filomena-la Rete delle Donne, l'Ass.ne Le Kassandre, l' U.D.I Napoli, S.E.L.
Campania, l'Ass.ne Maschile Plurale-Napoli, Arcilesbica Napoli, l'Ass.ne
TerradiLei-shg.
Dopo la pausa natalizia per
riprendere l’ attività del
Comitato e dei gruppi di lavoro, abbiamo organizzato a metà gennaio un’Assemblea aperta SNOQ Napoli
per allargare il Coordinamento ad altre compagne di cammino, per chiarire e definire modalità e tempi
di lavoro, per puntualizzare le
scadenze vicine ed intermedie per darci delle regole funzionali ad una
struttura elastica, democratica, accogliente ed insieme autorevole ed
efficiente.
Il primo impegno pubblico nel nuovo anno è stato caratterizzato dalla
nostra partecipazione al “ Forum dei Comuni per i Beni Comuni “ organizzato a Napoli dal
nostro sindaco; abbiamo costituito due
gruppi di lavoro condividendo la finalità dell’ appello di De Magistris alla società civile, alle istituzioni ed ai
movimenti “per partecipare attivamente all’elaborazione ed allo sviluppo di un modello economico e
sociale a misura delle persone, a difesa dei Beni Comuni, alternativo alla
ricetta liberista imposta all’Europa dai mercati e dalle banche”. Siamo
intervenute al tavolo dei Beni Comuni, a quello delle politiche del Welfare su
diritti, lavoro e integrazione
migranti, a quello per l’Ambiente
e nuovi Modelli urbani. Abbiamo
avvertito la valenza della identità nella solidarietà e nella collaborazione
insita nella difesa comune dei beni che
devono restare pubblici, evidenziando il ruolo essenziale delle donne per uscire
dalla crisi e realizzare una piena democrazia nel paese,
riconoscendone e rivalutandone saperi, competenze, capacità e creatività
nell’ambito produttivo, riproduttivo, familiare, culturale e di
comunità.
L’iscrizione al successivo “Forum Comunale dei Diritti e delle Pari Opportunità
per tutti” del Comitato SNOQ Napoli
ha raccolto la partecipazione di oltre 170 concittadine/i.
I gruppi di lavoro sulla “Immagine e rappresentazione della donna” e
sulla “Rappresentanza” riprendevano ad incontrarsi, producendo
elaborazioni ed iniziative organizzative, con il contributo di nuove aderenti
Il 23 febbraio abbiamo partecipato alla giornata nazionale di
manifestazione sotto le prefetture contro le “dimissioni in bianco”
In occasione dell’ 8 marzo, nella
sede Municipale di Napoli, abbiamo lanciato un Bando di Concorso per gli istituti di diverso grado della città
su “La pubblicità ed il corpo-oggetto: un altro modo esiste”, con il
patrocinio degli assessorati del Comune di Napoli alla Scuola ed alle Pari
Opportunità e della Consulta delle Elette, per rappresentare simbolicamente la
lotta di liberazione della donna da ogni tipo di violenza, in particolare dagli
stereotipi sessisti imposti dalla pubblicità dominante , fortemente determinanti
il propagarsi della cultura della violenza .
Questa iniziativa rientra nel nostro progetto di mantenere il massimo di
attenzione sulla violenza alle donne non
come questione “femminile” ma come problema
relazionale uomo/donna che passa attraverso istituzioni, saperi, linguaggi,
norme morali, mezzi di comunicazione
visivi, testi scolastici, pubblicità.
La partecipazione all’evento del Sindaco, dei rappresentanti
istituzionali, di consigliere/i, di docenti di vari livelli, di allieve/i, di
giornaliste/i, di associazioni di genitori e la presenza di Francesca Izzo,
membro del CP nazionale di SNOQ,
testimonia l’interesse per la
tematica proposta e la convinzione della
validità culturale ed innovatrice dell’intervento .
Un percorso educativo e didattico in corso in questi giorni con i docenti e
gli allievi degli istituti che si sono iscritti - 19 tra scuole elementari, medie,
superiori, Università Federico II, Suor
Orsola Benincasa, l’Accademia delle Belle arti- si concluderà a fine maggio con la premiazione
dei migliori, l’esposizione pubblica di
tutti i lavori prodotti, un incontro-dibattito con esperti della comunicazione
delle immagini.
Il 18 Marzo a Roma abbiamo partecipato con un nostro intervento
all’incontro nazionale dei Comitati SNOQ
con lo scopo di consolidare il rapporto con gli altri comitati con cui eravamo in rete
via web e di evidenziare la necessità di una condivisione dei processi
decisionali, per elaborare, col contributo delle istanze territoriali la
piattaforma nazionale.
Intanto il gruppo di lavoro
sulla Rappresentanza, si è cimentato sui temi della partecipazione democratica delle donne alla politica attiva, della
trasparenza, della presenza necessaria
delle donne nelle sedi elettive (50%) con la forza ed il fardello della cultura della differenza, consegnando
al convegno nazionale di Milano il contributo alle sperimentazioni di democrazia partecipata in corso a Napoli,
in sintonia con momenti di convergenza con
le rappresentanti istituzionali della municipalità , con le quali si è aperto
un canale di collaborazione . Da sottolineare i contatti con le assessore del
comune tutte impegnate per la rappresentanza ed
il riequilibrio di genere, con la consigliera alle Pari opportunità
della Provincia di Napoli sul tema specifico della “RAPPRESENTANZA” anche in vista di alcune
importanti tornate elettorali in comuni di rilevanza sul territorio Campano.
Abbiamo voluto disegnare la nostra identità costruita
faticosamente ma con entusiasmo in
questo lungo anno a Napoli, volendo così
interpretare e condividere disegni
e strategie presenti negli altri
Comitati e nel Gruppo Promotore Romano .
La diversità è una ricchezza, è vero! Tuttavia ribadiamo quanto sostenuto nell’incontro
romano del 18 marzo:è necessario condividere i processi decisionali e
raccogliere le istanze territoriali se
si vuole elaborare una piattaforma ed
una linea comune. E’ solo con una
democrazia partecipata che si rafforza il senso di appartenenza ed il vantaggio
collettivo di un Bene Comune:e per noi SNOQ è un Bene Comune
(fra un po' inseriremo i link e le foto)