Carissime,
Vi
scriviamo, dopo un confronto denso di opinioni, idee , proposte e
scambi vivaci avvenuti nel corso dell’ultimo mese sulla base delle
lettere inviate ai Comitati SNOQ e sul tema della manifestazione per il
prossimo 11 dicembre.
A
Siena il nostro Comitato di Napoli si era appena ufficialmente presentato alla
città e aveva superato a fatica gli scogli di una difficile relazione con
le molte, ma ben radicate associazioni e gruppi storici napoletani
che a volte rischiano ancora di rendere frustrante deludente o
addirittura vano, per tante nuove arrivate, partecipare dello spirito del
Movimento SNOQ.
Dal
quel luglio di Siena però siamo immediatamente diventate attuatrici
della rete territoriale, ci siamo tutte rimboccate le maniche e molto abbiamo
costruito soprattutto negli incontri e nelle manifestazioni organizzate con
tutte quelle donne, giovani e non divenute, a volte con loro stesso
stupore, interpreti della voce delle donne del” tredicifebbraio”.
Con
molta serietà e impegno abbiamo condiviso l’idea con gli altri comitati
d’Italia, sebbene a nostro parere il 2 ottobre appena trascorso
fosse stato frettolosamente convocato, che: solo a partire
dall'elaborazione di una proposta politica delle donne si può pensare di
scendere nuovamente in piazza. Si darà vita ad una nuova mobilitazione entro
fine anno se avremo raccolto una serie di proposte, perché lo spirito è
quello di andare in piazza non "contro" ma "per".
E
per questo che stavolta accogliamo con perplessità la convocazione
per la manifestazione dell’11 dicembre prossimo.
La
rapidità con cui sono mutati gli scenari politici del Paese mal si
coniugano con la necessaria programmazione di un evento nazionale;
forse nella proposta di mobilitazione c’è anche una possibile risposta al
malcontento che si è manifestato per l’assenza del movimento SNOQ alla
manifestazione del 15 ottobre scorso. Sappiamo poi che le nostre medesime
perplessità le hanno manifestate e le stanno manifestando singole e
comitati come quelli di Milano, delle Marche, la rete SNOQ
della Toscana.
In
verità questa chiamata ci sembra fuori tempo .
Nella
vita come nella musica il fuori tempo può essere una scelta stilistica, ma il
più delle volte appare come una stortura. E quando si vuole parlare a tanta
gente forse fare musica sperimentale con dei "fuori tempo", rischia
d'irritare, infastidire: non consente a tutte le persone di poterla ascoltare,
e alla fine, a non essere compreso, è il messaggio principale.
Il
rischio che corriamo ci sembra questo: un Movimento SNOQ che va
fuori tempo, che segue tempi suoi è un movimento che non tiene conto dei tempi
di tutte e tutti.
Qui
a Napoli abbiamo fatto molto, a volte anche con forze esigue. Il lavoro ha già
preso una piega organizzativa e con buone prospettive, impegnandoci
ora a coordinare bene la costituzione dei gruppi di lavoro, metodo di
partecipazione da noi scelto collettivamente.
Nonostante
questo per l'11 temiamo fortemente un insuccesso, poiché una
giornata dimostrativa come quella preannunciata per l'11 dicembre, ha
necessità di un lavoro preparatorio di motivazione e coinvolgimento di un
grosso numero di persone che non è maturo al momento, e il rischio di un flop è
troppo pericoloso per l'immagine di SNOQ sul territorio napoletano.
Abbiamo
lavorato bene e continueremo a farlo ma con tempi e modalità coerenti con la
forza che abbiamo.
Questo
lavoro di ascolto, organizzazione e comunicazione “altra” con nuove modalità
- ultima la giornata per il 25 novembre con le nostre iniziative in
scuole e in piazza per un Flash-Mob con le studentesse liceali- si
realizza in una città che senza tema di smentite è simbolo di luogo denso di
innovazione, ma anche di imponderabili e immani criticità.
L’opinione
del CSNOQ di Napoli nasce in prima istanza proprio da uno sguardo sincero
sulla nostra realtà napoletana.
Per
questo è necessario per noi, soprattutto per non rischiare di essere
fraintese, segnalarvi tutti i nostri dubbi.
Per
noi il movimento SNOQ è una "rivoluzione dal basso" che
consente alle donne e agli uomini di SCEGLIERE altre donne e uomini, perché ne
capiscono il valore, il senso, la capacità per loro stesse e per l'intero
Paese, e contrasta con l’idea di scendere in piazza sulla proposta 50 e
50 che rischia di diventare uno slogan vuoto e privo di senso, una sorta di
"spartenza" di potere senza considerare che quello su cui stiamo
lavorando è proprio un'idea diversa di quel potere che si vorrebbe spartire.
Riteniamo
importante che voi, che ci invitate ad agire a Roma e nelle nostre città,
condividiate di più con tutte noi le vostre analisi anche per
evitare a volte di tirare a indovinare ...
Soprattutto
in questi momenti di mobilitazioni da dover condividere, è importante
l’attenzione alla crescita di consapevolezza del movimento. Si dica di
più e più esplicitamente fin dal primo appello quali le premesse,
l'obiettivo e la proposta.
Abbiamo
bisogno di maggiore comunicazione e maggiore chiarezza, ci sarebbe piaciuto
capire meglio e prima della conferenza stampa del 29 novembre prossimo, come
fosse stata pensata l'articolazione della giornata di Roma, per
condividere e discutere, perché in ogni caso il Comitato SNOQ di Napoli,
e così concludiamo questa nostra lettera, non mancherà di partecipare
all'iniziativa dell’11 dicembre con voi.
Saremo
con nostra delegazione a Roma, con un nostro contributo specifico,
perché in ogni caso per noi il dialogo e la partecipazione condivisa e da
condividere con voi e con tutte le altre sono il nostro ideale e la
nostra pratica quotidiana.
Il
Comitato SNOQ di Napoli; Novembre 2011
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